Nota di presentazione

Il sistema normativo avanzato e l'approccio tripartito ( lavoratori,  datori di lavoro e Governi ) vengono indicati come base  portante dei miglioramenti ottenuti   per la  salute e la  sicurezza del lavoro nell’Unione nei 30 anni e più dalla promulgazione della direttiva quadro 389/1991.

Viene sottolineata  la necessità di  governare i cambiamenti intervenuti negli anni recenti nel mondo del lavoro, come il progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa e l'emergere di nuove professioni connesse con le tecnologie digitali.

Viene indicato come obiettivo imprescindibile il rafforzamento dell'azione di prevenzione delle neoplasie professionali , considerato  che ogni anno ancora si registrano nell'Unione oltre 100.000 casi di neoplasie correlate al lavoro e  che l'ondata di  ristrutturazioni, nel contesto del Green Deal europeo,  determinerà inevitabilmente  un aumento dell' esposizione all'amianto.

Anche i rischi psicosociali prevedibilmente dovranno costituire sempre più un campo  importante dell'azione di prevenzione e controllo, poiché  già prima della pandemia circa 84 milioni di lavoratori  nell'UE erano affetti da problemi di salute mentale e ora la tendenza ad una connettività permanente, "innescata" dal lavoro da remoto durante la pandemia,  ha accresciuto questi problemi.
Un altro aspetto essenziale per migliorare la protezione dei lavoratori è, secondo il documento, la lotta alle malattie cardiovascolari correlate al lavoro, come le malattie cardiache e l'ictus. Sebbene tali malattie siano la seconda maggiore causa di decessi correlati al lavoro, ancora molto poco è noto circa i  fattori di rischio lavorativi per queste malattie e mancano conseguentemente misure di prevenzione adeguate in molti settori

Per ulteriori informazioni: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52021DC0323&from=NL